Una delle situazioni maggiormente conflittuali, in caso di separazione coniugale, è quella del calcolo dell’assegno di mantenimento. Per quanto riguarda la separazione coniugale, sono svariati gli ambiti di intervento per un investigatore privato. Si tratta di problematiche che, in molti casi, abbiamo già affrontato sul nostro blog: le cause e le conseguenze di una separazione con addebito, anche per tradimenti virtuali. Non solo, ma anche le indagini investigative per l’affidamento dei figli. Oppure come l’investigatore privato può intervenire nell’ assegnazione della casa coniugale. Il calcolo dell’assegno di mantenimento non fa eccezione: anche in questi contrasti finanziari tra coniugi, il contributo di un investigatore privato può risultare decisivo. Vediamo come.
Di cosa si tratta
Innanzitutto, occorre definire propriamente cosa sia un “assegno di mantenimento”. Si tratta di una somma in denaro versata al coniuge economicamente più debole e, eventualmente, ai figli.
Il calcolo dell’assegno di mantenimento è un’operazione piuttosto complessa. Viene effettuato dal giudice all’atto della separazione o del divorzio. In tal caso viene definito “assegno divorzile”.
A cosa serve
L’assegno di mantenimento serve a riequilibrare sproporzioni di reddito tra le parti nel momento in cui l’unione matrimoniale si interrompe.
Essendo, come abbiamo già specificato, un’operazione estremamente complessa, nessun software – peraltro facilmente reperibile in rete – può essere considerato affidabile. Il giudice, infatti, tiene conto di numerosi fattori che nessun programma può delineare con certezza.
Come viene calcolato
Il giudice verifica prima di tutto se ad un coniuge può spettare l’assegno: questo accade se c’è una significativa disparità di reddito. Ulteriore criterio è che il coniuge che chiede l’assegno non abbia ricevuto l’addebito della separazione.
Per accertare la situazione reddituale di un coniuge, può essere fondamentale ricorrere ad un investigatore privato. In tal modo è possibile scoprire l’eventuale esistenza di redditi occulti. Questi possono essere determinanti, per accertare o meno una disparità di reddito per entrambi i partner
Infine, si tiene conto dell’età del richiedente e di una eventuale sua nuova convivenza. Fattore, quest’ultimo, che precluderebbe l’assegno. Per acquisire le prove della convivenza è necessario l’intervento di un investigatore privato.
In concreto
Quando il giudice passa a quantificare l’assegno, i parametri a sua disposizione diventano numerosi. Spesso, sono valutati a discrezione del singolo magistrato: fra i tanti possiamo citare la situazione economica, i redditi, proprietà e altri benefici, durata del matrimonio.
Un cambio radicale è stato stabilito nel 2017 dalla Corte di Cassazione. È stato infatti ribaltato il tradizionale criterio del tenore di vita. L’assegno tendeva, in tal caso, a garantire al coniuge lo stesso tenore di vita goduto durante il matrimonio. Nuovo criterio è stato individuato nell’autosufficienza economica.
L’anno successivo è stato, invece, introdotto un criterio composito, in modo da tener conto dell’effettivo contributo dell’ex coniuge alla vita familiare e delle sue possibilità lavorative.
Cosa può fare un investigatore privato?
Il Nucleo Indagini Private Informark può effettuare, per il calcolo o la revisione dell’assegno di mantenimento, numerose indagini:
- Accertare attività lavorative “in nero”, tenore di vita e condizioni economiche dell’ex coniuge
- Documentare la convivenza more uxorio dell’ex coniuge
- Reperire informazioni sul convivente
- Accertare un’eventuale attività lavorativa dei figli maggiorenni
- Accertare disparità di reddito
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