La Federpol (Federazione Italiana per le Investigazioni, le Informazioni e la Sicurezza) ha promosso per il prossimo 21 Giugno in Roma una full immersion di una giornata, riservata agli investigatori privati, sui nuovi adempimenti Privacy del GDPR.
Questo il programma:
Dott.ssa Antonella Pavesio: Saluti del Presidente Nazionale
Dott. Riccardo Martina: Compilazione del Registro dell’Attività di Trattamento
Avv. Roberto Gobbi: Predisposizioni delle Informative
Sig. Alberto Paoletti: Linea Guida per Eventuale Nomina del DPO
Avv. Marco Recchi: Valutazione d’Impatto
Sig. Piero Provenzano: I Responsabili e gli Incaricati al Trattamento
La privacy è stato il caso più complesso che gli investigatori privati hanno tentato di risolvere senza riuscirci completamente. Anche nel nuovo Regolamento Europeo Privacy (GDPR) molte sono le novità per gli investigatori privati.
Purtroppo alcuni aspetti critici già presenti nella vecchia normativa sono rimasti immutati e costituisco un grave impedimento all’esercizio della professione.
Un esempio per tutti: anche con il nuovo GDPR il detective dovrà sempre dichiararsi e spiegare i motivi dell’indagine quando dovrà raccogliere i dati presso l’interessato (interviste a testimoni o persone informate sui fatti). Questa prescrizione ha incontrato una forte opposizione negli investigatori privati, perchè concretamente penalizzati nella raccolta di prove quali ad esempio gli acquisti di prodotti contraffatti, indagini in ambienti criminali, o di contrasto alle frodi assicurative con grave pregiudizio per il buon esito delle indagini, e talvolta anche per la propria incolumità.
Esiste, fra l’altro, una profonda disparità di trattamento tra investigatori privati e giornalisti investigativi che invece possono celare la propria identità e la finalità della ricerca quando queste comportino ostacoli all’esercizio dell’attività professionale o rischi per la propria incolumità personale. Quanto sopra è stato evidenziato dalla Federpol anche al Garante Europeo per la Protezione Dati e ad alcuni parlamentari di Bruxelles.
Gli investigatori privati sono penalizzati anche rispetto al semplice privato cittadino che, non essendo sottoposto alla normativa privacy, può invece raccogliere prove su eventuali pagamenti in nero senza rilascio di scontrini o fatture e testimoniare su fatti illeciti di cui sia venuto a conoscenza senza obblighi di informative agli interessati.
Al contrario, gli investigatori privati regolarmente autorizzati, tenuti a frequentare periodicamente corsi di aggiornamento, rispettare i numerosissimi obblighi burocratici etc… sono costretti a “dichiararsi” al fine di non rischiare l’inutilizzabilità delle prove raccolte.