Questa delicata problematica è stata approfondita dalla Psichiatra Dott.ssa Gioia Piazzi con la tesi (votazione 110 e lode) titolata “La psicologia del cliente. Studio preliminare per la formulazione di un vademecum per l’investigatore privato” Relatore Alberto Paoletti* Docente del Master di II Livello in Scienze Forensi presso l’Università “La Sapienza” (Responsabile Didattico-Scientifico Prof. Avv. Natale Fusaro).
L’analisi psicologica e comportamentale del cliente da parte dell’investigatore privato, durante il primo colloquio preliminare al conferimento dell’incarico, è fondamentale per evitare pericolose ed incontrollate reazioni da parte del mandante nel momento della comunicazione delle risultanze investigative.
Lo spunto della Tesi è scaturito da un fatto reale.
L’investigatrice Agata (nome di fantasia) assume un incarico da parte di un uomo convinto che la moglie lo tradisca. Tra l’altro il cliente non sembra particolarmente angosciato, ma vuole verificare la situazione.
Durante le indagini i collaboratori di Agata scoprono che la moglie del cliente si trova in un locale pubblico insieme ad un altro uomo.
Mentre i collaboratori sono dentro il locale per cercare di fotografare la coppia, il cliente chiama Agata e gli chiede aggiornamenti. È teso e l’investigatrice, sospettando un intento aggressivo, inizialmente comunica solo informazioni generiche. Il cliente però insiste e richiede espressamente di sapere con chi sia la consorte e soprattutto nome e indirizzo del locale.
Agata si vede costretta a dare tutte le informazioni richieste, proprio in virtù della normativa che impone all’investigatore di informare tempestivamente il cliente sulle risultanze investigative.
Dopo pochissimo tempo il cliente si presenta al locale, individua la moglie, la trascina fuori e le infligge varie coltellate. L’uomo viene arrestato e poi condannato.
Questa storia, realmente accaduta, rivela quanto la norma di legge sia distante dalla realtà e dalle situazioni che ogni giorno vivono sul campo gli investigatori privati.
L’obbligo di comunicare tempestivamente le informazioni raccolte può mettere a rischio l’incolumità del cliente, del consorte o di terzi e anche dell’investigatore.
In definitiva, al fine di evitare queste tragiche conseguenze, ed adeguare le norme alla concreta attività operativa, la Federpol, principale associazione degli investigatori privati dovrà promuovere una radicale revisione delle Regole deontologiche privacy (per Avvocati ed Investigatori privati) che all’art. 8, VI co.: obbligano l’investigatore privato ad informare periodicamente il difensore o il soggetto che ha conferito l’incarico, anche al fine di permettere loro una valutazione tempestiva circa le determinazioni da adottare riguardo all’esercizio del diritto in sede giudiziaria o al diritto alla prova.
* Alberto Paoletti – Direttore Nucleo Indagini Private INFORMARK s.r.l.u.